Sospensione del mutuo a fronte dell’emergenza coronavirus: intervento del Governo blando e poco coraggioso

Sospensione del mutuo a fronte dell’emergenza coronavirus intervento del Governo blando e poco coraggioso

L’intervento del Governo con l’attuale decreto legge denominato “Cura Italia”, sulla tematica riguardante i mutui stipulati per l’acquisto di prima casa ci è parso piuttosto blando e poco coraggioso.

Il nuovo decreto tratta la questione all’art. 53, facendo un mero rimando a normative già esistenti e, in particolare, al c.d. “Fondo Gasparrini”. Per meglio comprendere quindi l’incisività della misura emanata, occorre un breve rimando alla suddetta richiamata normativa.

Il Fondo di garanzia Gasparrini veniva istituito per offrire aiuto a tutte quelle famiglie che si trovavano in situazioni di oggettiva difficoltà a pagare le rate del proprio mutuo, a fronte del presentarsi di uno dei seguenti tre requisiti: (1) perdita del lavoro subordinato o di prestazione di opera continuativa e coordinata; (2) insorgenza di condizioni di non autosufficienza; (3) morte o invalidità grave di un componente del nucleo familiare. Il tutto a fronte di un ISEE non superiore a 30.000 € ed all’assenza di ritardi nei pagamenti delle rate di mutuo superiori a 90 giorni consecutivi al momento della presentazione della domanda o nel caso di avvio di una procedura esecutiva sull’immobile ipotecato.

Già in tempi normali, quest’ultimo requisito, sembra essere in contro tendenza con quello che vuole essere un aiuto a persone economicamente più svantaggiate, figuriamoci in una situazione di piena emergenza come quella odierno. Ci si domanda infatti se il ritardo nei pagamenti non sia già di per sé, in correlazione ad un ISEE inferiore a 30.000 €, un requisito che dovrebbe favorire l’accesso al fondo anziché impedirlo.

Decreto “Cura Italia”: ecco le uniche variazioni

Di fatto, le uniche variazioni apportate con il nuovo d.l. “Cura Italia”, sono da rinvenirsi nella possibilità di accesso al Fondo suindicato, anche da parte di lavoratori autonomi e liberi professionisti “che autocertifichino […] di aver registrato, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 ovvero nel minor lasso di tempo intercorrente tra la data della domanda e la predetta data, un calo del proprio fatturato, superiore al 33% del fatturato dell’ultimo trimestre 2019” e di non presentare l’ISEE.

Posto che risulta senz’altro importante l’accesso anche ai lavoratori autonomi ed ai liberi professionisti alla tutela suindicata, per il resto le uniche varianti rispetto alla normativa attualmente vigente, sono quelle di aver incrementato la possibilità di accesso al fondo di un ulteriore requisito, quello appunto dell’attuale emergenza sanitaria da COVID-19, e di consentire di non presentare il modello ISEE.

Sicuramente, avremmo gradito da parte del Governo, con maggior favore, ad esempio, una disposizione che sospendesse tutti i mutui di prima casa, magari ridimensionando il limite della somma mutuata di 250.000 € a 150.000 € prevista dal richiamato “Fondo Gasparrini”, situazione che a nostro parere può già inquadrare potenzialmente le fasce di reddito più deboli, a prescindere dall’ISEE, estendendo la misura ad ogni persona fisica che ha un mutuo in essere indipendentemente dalla presenza o meno di ritardi nel pagamento delle rate e/o l’attivazione di procedure esecutive sull’immobile oggetto di mutuo. Questo perché a nostro parere, chi non pagava in tempi normali, avrà sicuramente più difficoltà a farlo oggi ed una misura che ricomprendeva tutti avrebbe potuto offrire loro la possibilità di azzerare i propri arretrati.

Il tutto salvo revisioni (auspicate) dell’ultimo minuto da parte del Governo o nuovi decreti migliorativi seguenti, essendo un periodo dove, ormai, si naviga a vista.

Se hai bisogno di un supporto per la sospensione del tuo mutuo, contattaci:

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