Agenzia delle Entrate, Riscossione e Coronavirus. Quali Scenari?

Agenzia Delle Entrate, Riscossione e Coronavirus. Quali Scenari

Tutti noi sappiamo come molti italiani (siano essi professionisti e/o privati) siano attanagliati da debiti tributari, maturati nel corso degli anni e oggi pretesi tramite cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Sono molte le richieste che in questo periodo ci sono pervenute da un numero elevato di utenti, in merito a come fare a fronteggiare tali cartelle esattoriali, soprattutto in un periodo particolare come quello che oggi tutti noi stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria ed economica in atto. Alla luce, quindi, di tali richieste, si è reso opportuno fare un po’ di chiarezza in merito.

a) Sospensione della notifica delle cartelle esattoriali e dei relativi pagamenti sino al 31 maggio 2020 ed eventuale proroga sino al 30 settembre 2020  

Innanzitutto è bene precisare che sensi dell’art. 68 del dpcm n. 18/2020 c.d. “Cura Italia”, è stata prevista la sospensione dei pagamenti relativi alle cartelle di pagamento emesse dall’Agenzia delle entrate-Riscossione in scadenza nel periodo intercorrente tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020. Nel medesimo periodo è stata sospesa ogni notifica (sia a mezzo raccomandata che a mezzo pec) delle cartelle di pagamento, degli avvisi di addebito e degli avvisi di accertamento esecutivo. Ciò quindi vuol dire che nessuna cartella esattoriale verrà notificata ai contribuenti quanto meno sino al 31 maggio 2020.

Per quanto riguarda invece le cartelle notificate antecedentemente al periodo di sospensione e in scadenza all’interno di tale lasso temporale, è previsto che il termine di pagamento sia posticipato al 30 giugno 2020. Entro tale termine, quindi, il contribuente potrà decidere se pagare per intero la cartella o chiedere una rateizzazione della stessa.

Qualora invece il contribuente abbia richiesto e ottenuto in periodo antecedente la pandemia in atto una rateizzazione, la rottamazione ter ovvero la pace fiscale, potrà stare tranquillo. Anche il pagamento di tali rate è sospeso in forza del d.p.c.m. sopra indicato. Tale sospensione però, non vuol dire che nulla sarà più dovuto: le rate della rateizzazione non pagate nel periodo intercorrente tra l’8 marzo 2020 al 31 maggio 2020 dovranno essere versate in un’unica soluzione entro e non oltre il 30 giugno 2020. Per quanto riguarda la rata del 28 febbraio 2020 riguardante la c.d. “Rottamazione-ter”, il pagamento è stato differito al 31 maggio 2020, così come per quella in scadenza al 10 maggio 2020. Sono altresì sospese nel periodo in esame, da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, tutte le attività cautelari ed esecutive con conseguente impossibilità di procedere all’iscrizione di fermi amministrativi e/o ipoteche e pignoramenti di conti correnti e di buste paga.

Ma cosa succederà dopo il 31 maggio 2020?

Sono giorni che si leggono articoli di giornali allarmisti in merito alla circostanza che, se nulla verrà fatto, vi è il serio pericolo che circa 8,5 milioni di contribuenti ricevano nuove cartelle esattoriali ovvero l’Agenzia delle Entrate Riscossione riprenda con l’attività esecutiva avente a oggetto iscrizione di ipoteche, fermi amministrativi, e blocchi di conti correnti e stipendi, con grave danno quindi degli italiani, già profondamente provati economicamente da tale pandemia.  Proprio per tali ragioni è al vaglio del governo una nuova proroga della sospensione dei termini di notifica di cartelle esattoriali e dei pagamenti sino al 30 settembre 2020.

A questo provvedimento, nel caso in cui venisse inserito nel testo del nuovo decreto, si affiancherebbe anche un pacchetto di misure fiscali per aiutare i contribuenti in difficoltà. E tra queste ci sono anche interventi sulle compensazioni e l’ipotesi, sicuramente più importante ma ancora al vaglio, di sospendere i pignoramenti su stipendio e pensioni per i debiti col fisco. Si guarda anche all’aumento fino a 1 milione del limite alle compensazioni dei crediti fiscali. Sono queste soltanto indiscrezioni del momento che si spera vengano concretizzate con l’emanazione del tanto atteso e sospirato decreto aprile. 

b) Contestare la cartella esattoriale: il debito tributario è davvero dovuto? 

Premessa, a grandi linee, la tematica circa la sospensione inerente alle cartelle esattoriali, la domanda che ci si pone è la seguente: il debito indicato in cartella è davvero dovuto?

Se anche tu hai ricevuto una cartella di pagamento prima della pandemia, prima di procedere con il relativo saldo, verifica l’effettiva debenza della stessa accertandoti che il debito non sia prescritto, decaduto ovvero vi siano altre motivazioni per cui tale cartella non debba essere pagata.

Ti consigliamo, quindi, laddove Tu abbia ricevuto una cartella esattoriale, di sfruttare tale periodo di sospensione al fine di verificare la debenza della stessa e arrivare pertanto al termine del 30 giugno con qualche strumento in più per poter decidere se pagarla ovvero se contestarla.

A tal riguardo contattaci al numero 02.87158935 o scrivici a info@dbconsum.it così da valutare insieme la strada opportuna da seguire ed evitare di pagare, eventualmente, somme che non siano effettivamente dovute, grazie al nostro team di avvocati convenzionati, esperti in materia tributaria.