Acquisti online, tra sostituzioni e rimborsi: i diritti dei consumatori nel mondo e-commerce

Acquisti online sostituzioni e rimborsi diritti dei consumatori

In tempi di restrizioni e semi libertà di circolazione, l’acquisto dei beni in via telematica, attraverso siti di e-commerce, è esponenzialmente aumentato, soppiantando di fatto l’acquisto del bene in loco.

Ma non sempre ciò si rivela un bene, perché il web è terreno fertile per ogni tipologia di compravendita, anche quelle fasulle. Per districarsi bene nella rete intricata dei siti che propongono acquisti on-line, è importante che tu tenga bene a mente le caratteristiche che essi devono avere.

Il  D.Lgs. 70/2003 è in vigore per tutti coloro che hanno un sito di commercio elettronico, indistintamente che siano persone fisiche o giuridiche, “soggetto che, a scopi professionali e non, utilizza un servizio della società dell’informazione, in particolare per ricercare o rendere accessibili informazioni” (art. 2)”.

I principali obblighi che interessano gli operatori di e-commerce sono:

  • inserire informazioni sul venditore sul sito web;
  • norme sulla tipologia di comunicazioni pubblicitarie;
  • norme sulla contratto telematico;
  • alcune responsabilità dei provider fornitori del servizio web ove viene ospitato il sito di e-commerce.

Per il resto, la disciplina è compresa nel Codice del Consumo.

L’ articolo 7 del D.lgs 70/2003 obbliga i possessori di un sito e-commerce a pubblicare e mantenere aggiornati, in modo chiaro e facilmente accessibile all’utente, le seguenti informazioni: dati o ragione sociale del proprietario; domicilio o sede legale; contatti; numero di iscrizione al REA o al registro delle imprese, oltre partita IVA; estremi di concessioni, licenze o autorizzazioni da parte dell’autorità di vigilanza.

Inoltre, deve poi obbligatoriamente essere trasparente nell’esposizione dei prezzi al pubblico e deve definire le condizioni di fornitura in modo che l’utente comprenda bene cosa si accinga a comprare, a quale corrispettivo e condizioni di vendita.

Inoltre il titolare del sito internet deve obbligatoriamente pubblicare la propria partita iva in home page, secondo l’art.35 del Decreto Iva (D.P.R 633/1972) e successiva risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n° 60 del 2006.

Qualora il sito di e-commerce sia di proprietà di una società di capitali (es: srl o spa) gli obblighi di trasparenza verso l’utente aumentano. Infatti l’art. 2250 comma 7 del Codice Civile obbliga la pubblicazione sul sito anche delle seguenti informazioni: sede legale; iscrizione al registro imprese; numero di Rea; capitale sociale versato; eventuale stato di messa in liquidazione; eventuale esistenza di un socio unico.

Quando esegui o intendi avvalervi di acquisti on-line, premurati sempre di controllare tutti gli elementi qui sopra descritti, al fine di non trovare brutte sorprese, una volta effettuato il pagamento del ben desiderato.

Evita con cura i siti che omettono o non dispongono delle caratteristiche descritte e dei riferimenti elencati; recuperare denaro da truffatori e ciarlatani, specie se ubicati all’estero, è impresa ardua e dispendiosa, che spesso induce il consumatore a lasciar perdere; quindi meglio informarsi prima sulla credibilità e serietà dell’operatore e-commerce, controllando i requisiti di cui sopra.

In caso di mancata prestazione a seguito di acquisto on-line, le soluzione per ottenere ristoro, sostituzione o risarcimento sono contemplate all’interno del Codice del Consumo, ma la consulenza dell’esperto legale in materia è sempre da preferire al “fai da te”.

Hai bisogno di maggiori informazioni? Hai subito una truffa online? Chiamaci per una consulenza.

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